A dirlo il Ministro Giannini durante il question time di Giovedì. Dei
29mila posti 6.600 saranno per il sostegno. Obiettivo, far
partecipare i nuovi abilitati al concorso 2015. Chi lo vincerà
assunto nel settembre 2016.
Giovedì, il Ministro Giannini ha anticipato la volontà di dare avvio
in tempi brevissimi al secondo ciclo TFA. E ha anticipato la
possibilità della pubblicazione del Decreto per Lunedì 5 maggio.
I posti messi a bando, secondo quanto anticipato in un incontro con i
sindacati, saranno circa 29mila, di questi 6.600 per il sostegno.
Appena pubblicato il Decreto sapremo le quantità per ogni classe di
concorso.
I sindacati hanno, però, lamentato l'assenza di posti banditi per
gli ITP e le abilitazioni per le classi di concorso A075 e A076,
nonché per strumento musicale.
L'obiettivo dichiarato del Ministro è di permettere ai nuovi
abilitati di partecipare al concorso che sarà bandito nella tarda
primavera del 2015, con i risultati, utili per l'immissione in
ruolo, nell'estate del 2016
Il nuovo concorso si terrà nella tarda primavera 2015 per permettere
anche ai nuovi abilitati del ciclo TFA che stiamo per bandire lunedì
di poter partecipare a questa importante occasione. I risultati del
nuovo concorso li avremo quindi in tempo utile per l'immissione in
ruolo nell'estate 2016. I posti messi a bando saranno 17mila.
Per permettere ciò, le selezioni non dovrebbero andare oltre luglio.
Operazione risicata, dato che per il primo ciclo TFA i test
preselettivi furono sì a luglio, ma con decreto emanato a Marzo.
Con un Decreto emanato a maggio, le Università saranno in grado di avviare le selezioni in meno di due mesi?
Inoltre, per partecipare al concorso 2015, le Università dovranno
permettere agli aspiranti docenti di conseguire l'abilitazione entro
la primavera 2015. Se guardiamo lo storico del primo ciclo TFA,
seppure le selezioni siano state fatte a luglio, non ci sono state
Università in grado di avviare i corsi prima di novembre e di
concluderli prima di giugno. Estate, dunque, non tarda primavera
come auspica il Ministro.
D'altro canto, le Università hanno già un anno di esperienza che
potranno spendere per permettere di svolgere per tempo le operazioni
di avvio e conclusione dei corsi.

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